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Cernusco, 5 febbraio 2008
P.s. Ci siamo ancora Arriva la prima vittoria
del 2008 per il Rugby Cernusco, battuto il Marco Polo Rugby 39-7.
Al comunale di via Buonarroti finalmente una squadra in grande spolvero
Non era facile ma la reazione è arrivata. Dopo lo stentato
pareggio contro il Crema e la sconfitta di tre punti contro il Botticino
il Blues incamerano la loro prima vittoria dell’anno e si
rilanciano in classifica in attesa della fase calde del girone di
ritorno. La partita perfetta non esiste, perlomeno non ancora sulle
rive della Martesana, ma quella che ha visto i Blues prevalere nettamente
sui rivali bresciani del Marco Polo è stata un ottima prova
corale di tutti i 22 giocatori scesi in campo, ordinati, grintosi
e attenti al campo e alle situazioni di gioco. Poca cosa? Ripensare
alle partite precedenti per credere. Assente capitan Sala, i Blues
si affidano alla grinta e alla classe di Michele Martorini che,
con il suo otto sulle spalle, si mette alla guida della mischia
con tre importanti novità con Mucci, Bassetti e Fucci rispettivamente
in prima, seconda e terza linea. Il Marco Polo comincia forte, il
morale è dalla sua parte ma il Cernusco ha il dente avvelenato:
negli ultimi scontri diretti i bresciani hanno sempre vinto, e i
ragazzi di coach Marchetti stavolta hanno capito che è importante
giocare pulito e non commettere falli. Il resto vien da sa perché
contro la mischia gialloblù schierata dall’allenatore
degli avanti Braida c’è poco da fare: ottimi nelle
fase statiche e imperiosi in quelle dinamiche i primi otto uomini
sfiancano con continue stilettate la mischia avversaria. I punti?
Non arrivano, o meglio nel primo tempo arriva solo la meta di Martorini
in mischia, ma tutti a bordo campo hanno già capito che le
cose andranno per il meglio. La ripresa infatti è solo del
Cernusco ma non più della mischia, i giganti infatti hanno
fatto il loro lavoro e così il campo è aperto per
le scorribande dei ¾. Campanale, al suo rientro dopo 11 mesi
non sbaglia un pallone, sicuro e veloce come una Lippa semina il
panico tra i bresciani. Rescigno vuole tornare “gigantish”
e la terra bruciata lasciata dalle sue parti dimostra che è
quasi tornato. Vagliani, autore anche di una splendida meta, è
perfetto nel ruolo del regista con i due reparti che lavorano all’unisono
sotto il suo comando. Finalmente ecco a al mondo il vero Cernusco,
in campo con 22 leoni in campo e una grande famiglia fuori dalla
recinzione. Una famiglia che grida, canta, soffre e che rende chiunque
calchi per una sola volta in campo verde sul Naviglio orgoglioso
di farne parte.
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