Ufficio Stampa

 
Comunicato Stampa 4/08
 
Cernusco, 5 febbraio 2008

P.s. Ci siamo ancora

Arriva la prima vittoria del 2008 per il Rugby Cernusco, battuto il Marco Polo Rugby 39-7. Al comunale di via Buonarroti finalmente una squadra in grande spolvero

Non era facile ma la reazione è arrivata. Dopo lo stentato pareggio contro il Crema e la sconfitta di tre punti contro il Botticino il Blues incamerano la loro prima vittoria dell’anno e si rilanciano in classifica in attesa della fase calde del girone di ritorno. La partita perfetta non esiste, perlomeno non ancora sulle rive della Martesana, ma quella che ha visto i Blues prevalere nettamente sui rivali bresciani del Marco Polo è stata un ottima prova corale di tutti i 22 giocatori scesi in campo, ordinati, grintosi e attenti al campo e alle situazioni di gioco. Poca cosa? Ripensare alle partite precedenti per credere. Assente capitan Sala, i Blues si affidano alla grinta e alla classe di Michele Martorini che, con il suo otto sulle spalle, si mette alla guida della mischia con tre importanti novità con Mucci, Bassetti e Fucci rispettivamente in prima, seconda e terza linea. Il Marco Polo comincia forte, il morale è dalla sua parte ma il Cernusco ha il dente avvelenato: negli ultimi scontri diretti i bresciani hanno sempre vinto, e i ragazzi di coach Marchetti stavolta hanno capito che è importante giocare pulito e non commettere falli. Il resto vien da sa perché contro la mischia gialloblù schierata dall’allenatore degli avanti Braida c’è poco da fare: ottimi nelle fase statiche e imperiosi in quelle dinamiche i primi otto uomini sfiancano con continue stilettate la mischia avversaria. I punti? Non arrivano, o meglio nel primo tempo arriva solo la meta di Martorini in mischia, ma tutti a bordo campo hanno già capito che le cose andranno per il meglio. La ripresa infatti è solo del Cernusco ma non più della mischia, i giganti infatti hanno fatto il loro lavoro e così il campo è aperto per le scorribande dei ¾. Campanale, al suo rientro dopo 11 mesi non sbaglia un pallone, sicuro e veloce come una Lippa semina il panico tra i bresciani. Rescigno vuole tornare “gigantish” e la terra bruciata lasciata dalle sue parti dimostra che è quasi tornato. Vagliani, autore anche di una splendida meta, è perfetto nel ruolo del regista con i due reparti che lavorano all’unisono sotto il suo comando. Finalmente ecco a al mondo il vero Cernusco, in campo con 22 leoni in campo e una grande famiglia fuori dalla recinzione. Una famiglia che grida, canta, soffre e che rende chiunque calchi per una sola volta in campo verde sul Naviglio orgoglioso di farne parte.


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