INNO UFFICIALE
"Meno male che Mino c'è", sottotitolo "Oh Bottarello"

Non ho mani buone
E non son neanche mobile
ho solo la birra
E penso che
Menomale che Mino c'è
Ci hanno provato
Arbitri e allenatori
Un gioco perverso
di chi ha già perso
Bottarello questo è per te
Menomale che Silvio c'è
La musica suona senza colori
ma i riferimenti sono reali
Viva Cernusco
Cernusco che ha scelto
Di crederci un po' in questo sogni
Per questo dico che
Menomale che Mino c'è
Per questo dico che
Menomale che Mino c'è
Canto così
Con quella forza
che ha solamente
Chi non capisce niente
Bottarello questo è per te
Menomale che Mino c'è
Bottarello questo è per te
Menomale che Silvio c'è
Viva Cernusco
Cernusco che ha scelto
Di crederci un po' in questo sogno
Bottarello questo è per te
Menomale che Mino c'è...
 
   

 
STORIA DEL MOVIMENTO
Parte prima

La nascita del Partito della Prima Linea è da far risalire a periodi storici oramai legati alla TV in bianco e nero, ai primi governi Andreotti, alla contrapposizione tra guelfi e ghibellini…
Un personaggio oramai passato alla storia di questa nazione, “El loco” Gianfrancesco Alberti era oramai stanco di lavorare per la COOP di Cologno quando una mattina si svegliò e venne folgorato dalla visione di un nuovo governo rosso che vedesse ai posti di comando le persone che in quel momento stavano combattendo su diversi fronti senza poter garantire una lotta omogenea. Fu così che chiamò il suo fido braccio destro Edoardo “piè veloce” Pozzi e gli disse “Vai e moltiplicati". Il giovane Pie veloce, attonito per un attimo, capì cosa intendeva El Loco solo quando in sogno la sera stessa gli apparve in sogno quello che allora era conosciuto solo come vicario parroco di Limito, Don Benussi, che gli disse “vai e moltiplicati”. Fu allora che il giovane Piè veloce partì per Cuba con una barca di legno costruita dal falegname Fulvio Vegezzi. A Cuba arruolò il tenente di vascello Gianfranco “Smoking” Damiani. Tornò e partì di corsa per Praga dove il temerario Erminio “Grana” Fontanili stava combattendo per la libertà della prostituzione. Appena rientrato iniziò la missione più difficile… recuperare colui che doveva essere il Messia che li avrebbe guidati nella Terra Promessa. L’adolescente Davide “Joint Venture” Zapparoli ancora pensava che gli studi sarebbero stati il suo sfocio naturale nel mondo della filosofia in quel momento, ancora ignorava che…
 
   

 
STORIA DEL MOVIMENTO
Parte seconda

Il triumvirato Pozzi, Damiani e Vegezzi si recò a Utrecht dove il giovane Zapparoli stava studiando alla scuola di canapa “Don Sturzo” e gli spiegarono quale era il suo destino nel mondo rosso…
Un mondo migliore nel quale gli esseri più forti sarebbero stati chiamati Prime Linee. L’organigramma del partito era chiaro: Prime Linee poi Seconde Linee ed infine Terze Linee. Certo si può dire che la fantasia non abbondasse nelle menti di quel manipolo di uomini ma come contestare coloro ai quali ancora oggi dobbiamo la nascita del PPL?
Torniamo ad Utrecht dove il giovane Zapparoli fu adagiato in una mangiatoia… ah no quella è un'altra storia…. Dove il giovane Zapparoli dicevamo, consapevole del proprio nuovo destino, fondò la prima sede del PPL a cui diede il provvidenziale nome di “Club Casa”. Presto però si rese conto che il suo partito doveva essere alimentato da coloro che ne vollero la nascita e quindi con il suo già corposo manipolo di seguaci nel 1977 si trasferì sulle sponde di quello che oggi chiamiamo fiume sacro ma che allora era conosciuto solo come “Martesana”. Al momento del suo arrivo in terra italica Joint Venture fu accolto da una moltitudine di uomini festanti e di donne urlanti. Il PPL oramai aveva una sua organizzazione capillare pronta a stupire la penisola. Alle elezioni del 1978 il PPL aveva come unico reale rivale nel territorio della Martesana il PPF (Partito Panzoni Fascisti) il cui leader, Franco “Dodicipance” Di Leo aveva svolto un gran lavoro di propaganda durante gli anni bui della DC. I risultati furono incoraggianti ma, inutile nasconderlo, al di sotto delle aspettative. I nostri si trovarono dunque a fronteggiare un enorme dilemma: cosa fare per affermarci definitivamente? Fu allora che il giovane Smoking Damiani, esattamente come Napoleone 200 anni prima, si distinse per la lungimiranza delle sue vedute e disse: “Fondiamo una squadra di rugby sulla quale costruire il nostro movimento”. I capi del PPL votarono compattamente in modo affermativo eccezion fatta per Pie’ veloce che si astenne. Nel 1979 ai piedi della Martesana nasceva l’organizzazione di base del PPL: il RUGBY CERNUSCO.
 
   

 
STORIA DEL MOVIMENTO
Parte terza

Alle elezioni del 1980 il PPL si presentò dunque con il giovane Zapparoli leader, El Loco Alberti segretario generale, Grana Fontanili addetto alla comunicazione coi media, Smoking Damiani e Piè veloce addetti alle sedi secondarie. Il Nero Vegezzi addetto al reclutamento; Il buon Don Benussi faceva ciò che un vicario può fare in queste situazioni: faceva messa, faceva finta di non sentire le bestemmie dei suoi partitari e si ubriacava. Da subito si resero conto che il PPL mancava di basi solide ossia di piloni. Il Nero convocò quindi Angelo “occhio dorato” Magnoni un famoso calciatore della Martesana FC, Franco “Seimandi” Braida noto avventore del bar del culo ed Ezio “LecchilaPizza” Lecchi affinchè agissero come i bravi.
Nell’agosto 1980 fu emanata la prima bolla Zapparoliana del PPL la “Bolla Panca PPL” dove venne stabilito che in ogni sede del PPL ci sarebbe dovuta essere una panca per ospitare i piloni (vertice dell’organizzazione) e coloro che pesavano più di 100 chili (e quindi amici del vertice dell'organizzazione).
Tale invenzione, tradotta in bolla, fu brevettata da Pie veloce che divenne ricco e scappò in Francia per tornare poi negli anni 90. Ma questa è un'altra storia.
Alle elezioni del 1981 il PPL conquistò il 99% dei voti nel territorio della Martesana e il primo provvedimento fu quello di dotare tutta la popolazione di magliette grigio amaranto (colore ufficiale del PPL in quanto partito a grosse basi del Toro calcio e delle acciaierie Breda) con scritta in giallo fluorescente “i piloni sono il sale della vita”.
I ranghi si infoltirono di nuovi personaggi negli anni ottanta. Brevemente ricordiamo Ivan “Asterix” Longoni ministro dello Sport a cui dobbiamo la legge 6969/85 denominata “senza birra non correrai”, Giuseppe “Proboscide” Maggi, ministro dello Sport della VI legislatura che varò il codice Cernuschese del cannone (null’altro che la legge del taglione rivista e corretta), un neozelandese chiamato David Croket che fu nominato cavaliere del lavoro unicamente per il fatto di essere andato scalzo a Cecina, Alberto “PDD” Mapelli giovane architetto addetto alle infrastrutture di cui si ricordano furiose litigate con El Loco. Insomma il PPL si stava dando una struttura che gli potesse permettere di contrapporsi, a livello locale, al nuovo PSI dell’emergente Bettino Hamammet Craxi amico d’infanzia del Loco con il quale ebbe violenti scontri durante le barricate del 1983.
Ma una nuova generazione proveniente dalla vicino Milano stava per essere coinvolta nel PPL.
I nomi di Matteo “Barrakus” Brambilla, Paolo “Dj” Faina, Giovanni “Tellurico” Astolfi vennero spesso associati a quello di Don Benussi che oramai stava setacciando tutto il territorio per sconfiggere definitivamente il PPF. A questi nomi si affiancarono subito alcuni personaggi locali di cui ancora si sente parlare quali Giglio “Gibbone “ Gigliotti e Michele “Principe” Contini su tutti.
Gli anni 90 erano solo all’inizio ed il mito della macchina cromata della mischia solo una chimera.