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STORIA DEL MOVIMENTO
Parte terza
Alle elezioni del 1980 il PPL si presentò dunque
con il giovane Zapparoli leader, El Loco Alberti segretario generale,
Grana Fontanili addetto alla comunicazione coi media, Smoking
Damiani e Piè veloce addetti alle sedi secondarie. Il Nero
Vegezzi addetto al reclutamento; Il buon Don Benussi faceva ciò
che un vicario può fare in queste situazioni: faceva messa,
faceva finta di non sentire le bestemmie dei suoi partitari e
si ubriacava. Da subito si resero conto che il PPL mancava di
basi solide ossia di piloni. Il Nero convocò quindi Angelo
“occhio dorato” Magnoni un famoso calciatore della
Martesana FC, Franco “Seimandi” Braida noto avventore
del bar del culo ed Ezio “LecchilaPizza” Lecchi affinchè
agissero come i bravi.
Nell’agosto 1980 fu emanata la prima bolla Zapparoliana
del PPL la “Bolla Panca PPL” dove venne stabilito
che in ogni sede del PPL ci sarebbe dovuta essere una panca per
ospitare i piloni (vertice dell’organizzazione) e coloro
che pesavano più di 100 chili (e quindi amici del vertice
dell'organizzazione).
Tale invenzione, tradotta in bolla, fu brevettata da Pie veloce
che divenne ricco e scappò in Francia per tornare poi negli
anni 90. Ma questa è un'altra storia.
Alle elezioni del 1981 il PPL conquistò il 99% dei voti
nel territorio della Martesana e il primo provvedimento fu quello
di dotare tutta la popolazione di magliette grigio amaranto (colore
ufficiale del PPL in quanto partito a grosse basi del Toro calcio
e delle acciaierie Breda) con scritta in giallo fluorescente “i
piloni sono il sale della vita”.
I ranghi si infoltirono di nuovi personaggi negli anni ottanta.
Brevemente ricordiamo Ivan “Asterix” Longoni ministro
dello Sport a cui dobbiamo la legge 6969/85 denominata “senza
birra non correrai”, Giuseppe “Proboscide” Maggi,
ministro dello Sport della VI legislatura che varò il codice
Cernuschese del cannone (null’altro che la legge del taglione
rivista e corretta), un neozelandese chiamato David Croket che
fu nominato cavaliere del lavoro unicamente per il fatto di essere
andato scalzo a Cecina, Alberto “PDD” Mapelli giovane
architetto addetto alle infrastrutture di cui si ricordano furiose
litigate con El Loco. Insomma il PPL si stava dando una struttura
che gli potesse permettere di contrapporsi, a livello locale,
al nuovo PSI dell’emergente Bettino Hamammet Craxi amico
d’infanzia del Loco con il quale ebbe violenti scontri durante
le barricate del 1983.
Ma una nuova generazione proveniente dalla vicino Milano stava
per essere coinvolta nel PPL.
I nomi di Matteo “Barrakus” Brambilla, Paolo “Dj”
Faina, Giovanni “Tellurico” Astolfi vennero spesso
associati a quello di Don Benussi che oramai stava setacciando
tutto il territorio per sconfiggere definitivamente il PPF. A
questi nomi si affiancarono subito alcuni personaggi locali di
cui ancora si sente parlare quali Giglio “Gibbone “
Gigliotti e Michele “Principe” Contini su tutti.
Gli anni 90 erano solo all’inizio ed il mito della macchina
cromata della mischia solo una chimera.
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